ROZZANO (Milano), 17 aprile (Reuters) - Il presidente di Telecom Italia Franco Bernabé fa un passo verso gli azionisti di minoranza e di allontanamento da Telco, dando seguito all'iniziativa del socio Marco Fossati che vuole eliminare il premio di maggioranza nella nomina del consiglio di amministrazione.
Bernabé punta poi a un'integrazione con 3 Italia, gruppo Hutchison Whampoa, e a un'intesa con la Cassa Depositi e Prestiti sulla rete, due operazioni necessarie per accelerare gli investimenti nelle reti di nuova generazione, obiettivo primario del gruppo.
Ma nel voto di oggi un gruppo di azionisti, probabilmente fondi esteri, che rappresenta il 14,2% del capitale, fa sentire la sua voce e dissente sulla relazione sulla remunerazione.
"Ci sono alcuni soci dissenzienti, e' giusto e legittimo", ha detto Bernabe' a margine dell'assemblea. "Ovviamente ne terremo conto nelle decisioni che prenderemo".
Diversi proxy adviser hanno raccomandato ai fondi esteri un voto contrario sulla relazione per la remunerazione. Alcuni di questi adviser speravano in una bocciatura in assemblea della relazione.
Il capitale presente in apertura dei lavori era pari al 44,4%, Telco detiene il 22,387%.
Telco è controllata da Telefonica (con il 46,18% del capitale), Intesa Sanpaolo e Mediobanca (11,62% ciascuna) e Generali (30,58%).
SENZA CONSOLIDAMENTO PROBLEMI SVILUPPO NUOVE RETI
L'integrazione con 3 Italia comporterebbe sinergie industriali e riduzioni di costo in termini di strutture commerciali e di sviluppo della rete Lte, ha spiegato Bernabé.
"Eventuali freni od ostacoli al naturale processo di consolidamento porterebbero a un ulteriore ritardo dello sviluppo delle reti Lte", dice, "su cui l'Europa registra già un forte ritardo rispetto agli Stati Uniti".
Hutchison Whampoa è interessata a un accordo con Telecom Italia, che comporterebbe un'integrazione con l'operatore mobile 3 Italia, ma solo se l'eventuale intesa ne facesse il primo azionista del gruppo italiano.
Nei giorni scorsi il consiglio di Telecom ha deciso di costituire un comitato composto dal presidente esecutivo Franco Bernbabè e dai consiglieri Luigi Zingales, Elio Catania, Gabriele Galateri e Julio Linares, per valutare se il gruppo è interessato all'integrazione.
Il consiglio ha anche mandato di verificare la fattibilità dello scorporo della rete di accesso, mossa preliminare a un'intesa con la Cdp che diventerebbe azionista di una newco della rete di telefonia fissa.
Nel caso di un accordo con la Cassa Depositi e Prestiti le risorse finanziarie apportate "consentirebbero una significativa accelerazione dei piani di sviluppo delle reti di nuova generazione previsti nel piano industriale".
Lo sviluppo della rete di nuova generazione "vede Telecom Italia impegnata con tutte le proprie energie e professionalita'", ha detto il presidente esecutivo.
DA BERNABE' SEGNALE DI ROTTURA CON TELCO
Bernabè valuta in positivo le richieste di revisione della governance richieste dalla Findim di Marco Fossati perchè premia eccessivamente l'azionista di maggioranza e chiede agli uffici di valutare la modifica dello statuto.
"E' un'esigenza avvertita tra gli azionisti e, da parte mia, è considerata meritevole di attenzione", ha detto Bernabè in apertura dei lavori con riferimento alle richieste di Fossati in questo senso. "Ho chiesto agli uffici uno studio di fattibilità di modifica statutaria, fermo restando il quadro normativo".
FONDI CONTRO LA RELAZIONE PER LA REMUNERAZIONE
I fondi esteri fanno sentire la loro voce e votano contro la relazione sulla remunerazione, mentre gli altri punti all'ordine del giorno passano con una maggioranza di almeno il 95%.
Al momento del voto era rappresentato il 44,4% del capitale.
Sul bilancio ha votato a favore il 98,7% sulla nomina dei sindaci il 99,1%.
La relazione sulla remunerazione ha ricevuto voto favorevole dal 67,9% del capitale presente e il voto contrario del 31,9%.
La parte straordinaria, piano azionariato ai dipendenti, ha ricevuto il via libera del 96%, contrari il 3,9%.
E' stata bocciata anche la richiesta di azione di responsabilita' contro il management per non aver agito con la diligenza del buon padre di famiglia nella vendita di TI Media, con il 99,5% dei voti contrari.
Bernabé ha dedicato l'intervento di oggi in assemblea a Guglielmo Reiss Romoli.
"Sotto la sua guida il settore delle telecomunicazioni italiane ha conosciuto nel secondo dopoguerra la più intensa fase di sviluppo con l'estensione a tutto il Paese della rete di accesso", ha spiegato, aggiungendo che questa sera a fine lavori verrà svelata in memoria di Reiss Romoli una targa all'ingresso dell'auditorium della sede di Rozzano.
(Redazione Milano,reutersitaly@thomsonreuters.com,+39 02 66129431, Reuters messaging: stefano.rebaudo.reuters.com@reuters.net)
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